LA PROMESSA ANTICIPAZIONI – JANA PERDE IL CONTROLLO.. LA MOSSA FATALE CONTRO LORENZO!

La promessa anticipazioni. Spoiler esclusivi.

Un raggio di speranza vera finalmente ha squarciato l’oscurità che avvolgeva la tenuta di La Promessa. Il dottor Willen, con la sua calma esperienza e mani più abituate alla cura che alla teoria, è riuscito a calmare la febbre che tormentava la piccola Raffaella. La bambina, debole ma cosciente, ha sorriso fra le braccia di sua madre, un sorriso che ha illuminato come il sole dopo una lunga tempesta.

Catalina e Adriano, liberati dall’angoscia dell’irreparabile, hanno trovato nuova forza. Questa forza non nasceva solo dalla gratitudine, ma da una determinazione feroce: proteggere la famiglia a ogni costo. Ormai non si trattava più di affari, ma di qualcosa di molto più profondo.

Nel laboratorio, l’atmosfera era carica di entusiasmo, anche se contenuto. Manuel, Enora e Tono brindavano al successo del loro motore, il cuore di un progetto che guardava al futuro. Le idee prendevano forma, proprio come i prototipi che sognavano di costruire: una fusoliera monoscocca ideata da Enora, tracciata con sicurezza sulla lavagna, e un motore a doppio carburatore suggerito da Manuel, il quale sembrava un bambino con un giocattolo nuovo. Tuttavia, nonostante l’euforia, lo sguardo di Manuel si perdeva oltre la finestra dell’hangar, fisso sui campi, ma perso in un luogo a cui solo lui poteva accedere.

La Promessa, anticipazioni 22 aprile: Jana e Manuel mantengono segreto il  loro sogno d'amore

Enora, osservandolo, riconobbe quell’espressione negli occhi di Manuel: la stessa che aveva visto nei soldati al ritorno dalla guerra, quando parlavano dei compagni caduti, un misto di amore e dolore crudo come una ferita aperta. Era chiaro che Manuel non stava pensando al volo o all’aviazione, ma a Giana. Quando rimasero soli, tra attrezzi da riporre e silenzi condivisi, Enora si avvicinò e gli disse dolcemente: “Ti manca ancora molto, vero?” Manuel sembrò svegliarsi da un sogno, senza cercare scuse o fingere. Con voce bassa confessò che ogni giorno sentiva la voce e la risata di Giana come se lei fosse ancora al suo fianco, condividendo la passione che un tempo li univa.

Enora sentì un dolore profondo, ma non era gelosia, bensì malinconia: un dolore silenzioso per un amore che non le apparteneva. Gli posò una mano sul braccio, piena di calore e comprensione, e gli ricordò che un amore così non si dimentica, ma che non doveva lasciare che quel ricordo lo impedisse di volare. A Giana non sarebbe piaciuto il contrario.

Nel frattempo, nei giardini della tenuta, una nuova verità faceva capolino tra silenzi e respiri sospesi. Riccardo trovò Santos seduto su una panchina, immobile, con lo sguardo perso nel vuoto. Il giovane cameriere, sempre discreto e impeccabile, sembrava sull’orlo del collasso. Avvicinandosi con delicatezza, Riccardo gli chiese cosa non andasse. Dopo qualche attimo, Santos, quasi in un sussurro, rivelò il suo dolore: sua madre Ana gli aveva scritto, chiedendogli aiuto per tornare e di intercedere presso i marchesi.

Questa richiesta lo scosse profondamente, ponendolo davanti a una difficile decisione, diviso tra il richiamo del sangue e la lealtà verso chi lo aveva accolto. Santos, abituato a nascondere i propri sentimenti, si trovò ora nudo davanti alla propria storia, combattuto tra passato e presente. Riccardo annuì con dolore e comprensione, e gli chiese cosa avesse risposto. Santos alzò lo sguardo, gli occhi pieni di turbamento e un nodo di delusione e amore: “Le ho detto di no”. Il suo volto tradiva la tristezza amara di chi si sente ingannato da chi avrebbe dovuto proteggerlo.

“Sono stato manipolato, mi ha fatto credere alle sue bugie, e la cosa che fa più male è che, nonostante tutto, una parte di me la ama ancora,” ammise con voce tremante. Provava risentimento verso Pia. Sapeva che lei aveva agito giustamente smascherandola, ma non poteva fare a meno di pensare che con il suo intervento avesse distrutto l’unico legame familiare rimasto. Le sue parole si persero nel vento gelido del giardino, mentre Riccardo rimaneva in silenzio, commosso dalla sincerità di un giovane diviso tra giustizia e affetto, prigioniero di legami spezzati e verità dolorose.

Nel frattempo, una nuova preoccupazione si diffuse nella tenuta: Samuel era scomparso. Il giovane cameriere, sempre puntuale e riservato, non si vedeva da più di un giorno. La sua amica più cara, Maria Fernandez, era visibilmente angosciata, tremava mentre perquisiva la sua stanza per l’ennesima volta. Tutto era al suo posto, tranne lui. “Non è da lui!” esclamò, guardando Petra con occhi pieni di ansia.

Perfino Petra, nonostante il rapporto spesso teso con Samuel, non riusciva a nascondere la sua preoccupazione e sfogava la frustrazione sull’uomo che aveva introdotto una rigida disciplina contraria alle calde abitudini della casa: il nuovo maggiordomo Cristobal Balesteros. Sempre impeccabile, con tono fermo e dedizione al protocollo, Cristobal aveva irrigidito l’atmosfera, facendo desiderare al personale l’armonia di un tempo.

Dopo un altro scontro causato da dettagli di pulizia, Petra esplose: “Mi perdoni, signor Balesteros, ma la sua rigidità rasenta la tirannia. Qui non siamo un reggimento, siamo una famiglia. Un po’ di umanità non guasterebbe.” Cristobal rispose con calma gelida: “Il mio dovere è garantire il perfetto funzionamento di questa casa. La disciplina è la base dell’efficienza, e l’umanità non è in contrasto con l’ordine.” La sua risposta impeccabile ma fredda aumentò il disagio e i sospetti nel personale: dietro quel volto imperscrutabile si nascondeva molto di più.

Nell’ombra della tenuta, altri fili si intrecciavano. L’indagine di Curro su Lorenzo aveva trovato un’alleata inaspettata: Angela. La giovane, coraggiosa e determinata, voleva aiutare. “Vado a controllare gli uffici,” disse Curro con decisione, cercando registri o lettere utili. Curro cercò di dissuaderla, preoccupato per i rischi, ma Angela insistette, convinta di essere più astuta e furtiva, e di doverlo fare per lui e per la memoria del padre. La sua determinazione fece breccia nel cuore di Curro, e insieme iniziarono un’alleanza rischiosa ma necessaria, consapevoli che ogni passo poteva essere fatale.

Mentre pianificavano, Lorenzo si presentò a Leocadia con sicurezza e un sorriso ambiguo. “Ho trovato un modo per riabilitare il buon nome di Angela,” annunciò, rivelando un piano estremo che, se funzionasse, la renderebbe un’eroina. Leocadia, combattuta tra speranza e paura, ascoltò con attenzione la proposta audace, che poteva salvare o distruggere tutti.

La settimana si chiuse tra tensioni e speranze. Raffaella, ormai guarita, correva felice nel giardino, la sua risata cristallina un balsamo per i genitori. Katherine, però, non dimenticava quanto erano stati vicini alla tragedia, e con determinazione affrontò il barone de Valladares, accusandolo di aver ostacolato i medici per usarla contro di loro. “Non permetterò che faccia del male alla mia famiglia di nuovo. Tocchi anche solo uno di noi e scoprirà di cosa sono capace. Questa non è una minaccia, è una promessa.” La sua fermezza lasciò il barone sorpreso e rabbioso.

Cristobal continuava a controllare il personale, proponendo a Lope di tornare ai suoi compiti originari di cameriere, sottolineando che il servizio richiede disciplina. Lope, sconcertato, si trovava a un bivio tra la passione per la cucina e un futuro incerto. Nel frattempo, la misteriosa giovane donna che lavorava alla tenuta attirava la sua curiosità, ma ogni domanda riceveva risposte vaghe, alimentando i sospetti di Lope su un segreto nascosto.

La Promessa anticipazioni 26 aprile: Cruz caccia Jana, Lorenzo vuole la sua  terra

La tensione raggiunse il culmine quando Curro, esausto, affrontò Lorenzo accusandolo di distruggere vite per i propri interessi. La discussione degenerò in uno scontro fisico, e Lorenzo minacciò Curro, promettendo di seguirlo ovunque e chiedere la sua espulsione.

Ma proprio mentre tutto sembrava perduto, una notizia positiva arrivò: il prototipo di motore ideato da Manuel e Nora era stato testato con successo, aprendo la strada a un futuro pieno di speranza.

La Promessa, fragile ma viva, resisté ancora, dimostrando che anche nelle tempeste più oscure, coraggio e unità possono illuminare il cammino verso un domani migliore.

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