Spoiler: “Begoña affronta Damián con una forza che non perdona”
Begoña entra nel suo ufficio come un uragano. Non ci sono preamboli né formalità: vuole parlare da sola con Damián e va subito al punto. Con voce ferma e determinata gli chiede se ha chiesto a Gabriel di allontanarsi da lei. Damián, preso alla sprovvista, nega con un filo d’imbarazzo, ma ammette di avergli espresso le sue riserve sulla relazione, dichiarandola inappropriata. Per Begoña, però, questa mezza verità è la scintilla che accende tutta la rabbia repressa. Gli rinfaccia, senza esitazioni, la sua tendenza cronica a controllare la vita degli altri, a decidere cosa è giusto e cosa no, senza mai fare un passo indietro.
Le parole diventano taglienti quando lei lo accusa di non aver imparato nulla dal passato. Gli ricorda ogni ferita che ancora brucia: da quando tentò di coprire il fatto che Gesús le avesse sparato, fino alla minaccia terribile di rinchiudere sua madre in un manicomio. Begoña è una donna ferita ma lucida, che mette Damián davanti alle sue colpe con una memoria implacabile. Lui prova a difendersi, dicendo che il suo unico intento è proteggere la famiglia. Ma Begoña, con un sorriso amaro, lo smaschera: quella protezione è solo una scusa dietro cui ha sempre nascosto manipolazioni e imposizioni.
Damián cerca di spostare la conversazione, di riportarla su un terreno più neutro. Ma lei non ci sta. Lo blocca. Gli dice che il passato non è solo un ricordo, è qualcosa che si ripete ciclicamente, e ciò che sta facendo ora con Gabriel non è diverso da quello che ha fatto prima. A quel punto, lo affronta direttamente, senza paura: “E se io decidessi di continuare a vedere Gabriel, cosa farai? Mi caccerai di casa? Mi toglierai Julia?” La risposta di Damián è un secco “No”, affermando che non le farebbe mai del male, né a lei né a sua nipote. Ma Begoña non dimentica: gli ricorda che ha già fatto di peggio in passato.

Damián si mostra più pacato, cerca di rassicurarla. Le dice che prova un affetto sincero per lei, che è cambiato, ma Begoña è stanca di parole vuote. Le parole, dice, non bastano più. Sono i gesti a contare, e quelli di Damián continuano a gettare ombre di dubbio. Quando lui tenta di giustificarsi dicendo che il suo dialogo con Gabriel non era una minaccia ma solo un invito alla riflessione, lei gli chiede con tono netto: “Riflessione su cosa?”. Ed è lì che Damián si scopre.
Con una voce più sommessa, ammette che la sua unica vera preoccupazione è Andrés. Gli confessa che suo figlio sta attraversando un momento delicato, che è più fragile di quanto sembri e che non potrebbe sopportare un altro colpo emotivo. Le chiede quindi di non ferirlo ulteriormente, anche involontariamente. Questa richiesta sincera cambia un po’ il tono del confronto. Begoña abbassa lo sguardo, le parole si fanno più intime. Le dice che nemmeno lei sa dove la porterà questa storia con Gabriel. Non avrebbe mai creduto di potersi innamorare di un altro uomo dopo Andrés. Eppure, qualcosa si è mosso dentro di lei. Qualcosa che non riesce a ignorare.
A quel punto, lo guarda negli occhi e gli chiede: “Se fossi al mio posto, tu saresti capace di ignorare un sentimento così?”. Damián non risponde subito, ma poi, con onestà, ammette: “No, non lo farei”. Begoña allora gli ricorda che è stato proprio Andrés a dirle di andare avanti, di cercare la propria felicità. Che ciò che conta davvero non è con chi la trovi, ma che tu la trovi. Damián annuisce, come se per un momento mettesse da parte l’orgoglio e riconoscesse che forse lei ha ragione.
Con un tono più contenuto, Damián le promette di non voler più interferire nella sua vita. Tuttavia, le fa una sola richiesta: se decide davvero di andare avanti con Gabriel, che sia lei stessa a dirlo ad Andrés. Che gli dimostri rispetto, che non lo scopra da altri. È una richiesta che nasce più dal bisogno di proteggere suo figlio che da un desiderio di controllo. Begoña ascolta, e in quel momento i due sembrano trovare un fragile punto d’incontro.
Non è un lieto fine, ma è un passo verso qualcosa di più maturo. È il confronto tra due persone segnate, che sanno quanto possono ferire e quanto possono essere ferite. Ma anche quanto possono ancora cambiare.